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Come Dio comanda

Venerdì scorso è uscito al cinema Come Dio comanda, il nuovo film di Salvatores. A 3 anni di distanza da Quo vadis, baby? e dopo i successi di Io non ho paura e Mediterraneo, questa pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti.

La storia è quella di Rino, padre alcolizzato e senza lavoro, che educa alla violenza suo figlio Cristiano vivendo in una baracca isolata del nord-est italiano. Le loro vite si intrecciano con quella di Quattro Formaggi, un povero disperato con la passione per i presepi e la pizza, un assistente sociale, ed una ragazzina compagna di scuola di Cristiano.

Come Dio comanda

Senza bisogno di anticipare niente, posso dire che il film merita senza dubbio la visione. Affronta una tematica non facile, è crudo, in certi momenti anche difficile da digerire, ma è sicuramente sopra la media del panorama cinematografico italiano.

Non è esente da difetti, forse manca qualcosa nella seconda parte ed il finale poteva essere gestito meglio, ma resta comunque un bel lavoro. Tra gli attori ottima la prova di Elio Germano, che conferma la sua bravura anche in un ruolo decisamente fuori dal comune.

Come Dio comanda

Parlando delle tematiche affrontate, spero vivamente che questo film non diventi oggetto di dibattiti politici. Il protagonista è filonazista, ma sarebbe ridicolo ricondurre tutto a questo. Lo stesso Salvatores in un’intervista di qualche giorno fa diceva che l’orientamento nazista di Rino in realtà nasce dal bisogno di difendersi, di proteggersi dal mondo esterno. Per lui l’unica logica è quella della violenza, ed è in nome di essa che cresce suo figlio.

Se in queste settimane siete in cerca di un bel film da vedere al cinema che non sia la solita cavolata natalizia di Neri Parenti, Come Dio comanda potrebbe essere la scelta giusta. Io lo consiglio: da vedere.

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Un commento a “Come Dio comanda”

  1. ho visto il film domenica sera mi è piaciuto moltissimo e ne sto parlando con gli amici addirittura li sto invitando ad andarlo a vedere. Vorrei tanto poter prendere contatto con il regista Grabriele Salvatores perchè avrei una storia vera da scrivere molto profonda vissuta direttamente in famiglia e solo con un regista come lui potrei raccontare la mia storia.