Videocracy
Si è parlato molto di Videocracy a causa della censura del trailer sulle reti Rai e Mediaset con motivazioni improbabili. E’ un documentario dell’italo-svedese Erik Gandini, che ha voluto fare un quadro della tv commerciale in Italia, riuscendo a raggiungere l’obiettivo in maniera esemplare.
Non è un film su Berlusconi: certo anche lui ne fa parte, ma il vero soggetto è il sistema alla base della nostra televisione in cui emergono le figure inquietanti di Lele Mora e Fabrizio Corona. Ad aggiungere un retrogusto amaro c’è poi l’immancabile operaio di 26 anni, che sogna di diventare il Van Damme italiano, mettendo insieme Bruce Lee e Ricky Martin (?).
A condire il tutto la voce narrante del regista, che con lo strano accento italo-svedese e toni degni di un serial killer accompagna la descrizione delle vicende.
Se non avete paura di uscire dal cinema con una profonda amarezza, Videocracy è da vedere. Non dice niente di particolarmente nuovo, ma lo fa bene, mettendo la voglia di recuperare i lavori precedenti di Erik Gandini.
http://www.youtube.com/watch?v=-9AXQGGkgK8
Prima di tutto ci tengo a precisare che sono daccordo e in linea con la posizione di ‘Videocracy’ sulla tv italiana.
Tuttavia bisogna dire che il ‘video’ – non lo si può chiamare né film né documentario – è una vera delusione.
Nessun approfondimento , nessuna riflessione profonda, tratta il problema con la stessa superficialità della mediocrità che denuncia.
Mi ha fatto davvero schifo. E’ vergognoso che il biglietto abbia lo stesso prezzo che so… di ‘Gi Joe’… Gandini ripropone il flop di ‘Surplus’; non si è impegnato di una virgola, un montaggio davvero orribile e una voce che potrebbe spiegare la tv alle scuole elementari.
Mi sa tanto che non è altro che un film che si approfitta del pensiero anti mediatico dei giovani.
E’ come se Gandini provasse il desiderio di divenire un nuovo ‘Grillo’ o ‘Travaglio’ senza tuttavia fregarsene di formarsi una propria competenza. Davvero orribile! Se ci pensio m’incazzo sempre di più! Come si fa a dire che è fatto bene? Gira su you tube ‘Il corpo delle donne’ un documentario meno pompato e con delle frasi che sono davvero delle piccole chicche, intelligenti e brillanti.
Visto che è già al suo secondo tentativo credo che l’ unica possibilità di riuscita di Erik – data la superficialità con cui fa video che osa definire documentari – sia proprio in tv. Un imbecille del genere proiettato al cinema è davvero una enorme vergogna per tutta l’Italia.