Tokyo: Tsukiji, Odaiba e il tempio di Asakusa

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Siamo arrivati ad avere finalmente un giorno intero da dedicare a Tokyo: ben consapevoli dell’enormità della città, abbiamo fatto una lista delle cose indispensabili da vedere e ci siamo messi in cammino.

Primo compito: capire come spostarsi in metro visto che il JR pass era scaduto. Abbiamo optato per il pass giornaliero delle linee Tokyo Metro + Toei, che alla fine si è rivelata una scelta ottima. Con 1000¥ (circa 7,50€ nel momento in cui scrivo) potete prendere tutte le metro che volete fino alla mezzanotte. Se come noi dovete esplorare la città è la scelta migliore, considerando che una corsa in metro può arrivare a costare anche 250-300¥.

I trasporti sono effettivamente cari, ma funzionano. Eccome se funzionano.
Stiamo parlando di una città che si estende per decine di chilometri, con un numero incredibile di passeggeri su metro, autobus e treni ogni giorno. Eppure nei giorni trascorsi qua fino ad ora non abbiamo mai avuto un ritardo: i treni e le metro rispettano al secondo gli orari. Ve lo immaginate un Frecciarossa che arriva alla stazione puntuale, in 4 minuti fa scendere e salire tutti i passeggeri e riparte?

Presa la metro la prima tappa della giornata è stata la fermata di Tsukiji, dove si trova il famoso mercato del pesce. Non è possibile accedere all’area dove avvengono le contrattazioni ma si può passeggiare tra tutti i negozi che vendono pesce appena pescato. Ovviamente è qui che si mangia il sushi migliore, peccato che lo servano solo a colazione: un po’ troppo per noi. Passeggiare per le bancarelle però ha il suo fascino, con i negozianti che fanno a gara a chi urla di più per invitare i clienti a provare le merci (ma questo in Giappone succede ovunque, un buon commesso deve urlare).
Tsukiji è anche il posto giusto dove cercare coltelli da sushi: ci sono almeno 3-4 negozi specializzati.

Da qui abbiamo preso la metro fino a Shimbashi per arrivare poi all’isola di Odaiba con la Yurikamome: una linea senza conducente leggermente più cara degli altri mezzi, modo più veloce per arrivare ad Odaiba e vedere nel tragitto la città da posizione sopraelevata.

Mentre eravamo alla fermata non ero convintissimo del fatto che non ci fosse il conducente, ma mi sono dovuto ricredere quando ho visto una bambina ed un paio di vecchiette in testa al treno che si godevano la visuale.

Il giro ad Odaiba è stato davvero piacevole, anche perché c’era un sole fantastico. Mare, vista sullo skyline di Tokyo, una passeggiata in mezzo a palazzi futuristici e soprattutto GUNDAM! È infatti qui (fermata Daiba della Yurikamome) che si trova la riproduzione 1:1 del robot, che ogni tanto con musica di sottofondo inizia a muoversi e sputare fumo dai razzi sulla schiena. Un sogno per tutti i ragazzini, anche quelli più cresciuti.

Ad Odaiba c’è anche una riproduzione della statua della libertà che si staglia davanti al panorama di Tokyo. Passateci vicino non tanto per la statua in sè quanto perché è il posto migliore per fare delle foto panoramiche della città.

La nostra giornata è finita poi ad Asakusa, per vedere uno dei pochi templi di Tokyo. È effettivamente caratteristico e per arrivarci c’è una strada piena di lanterne e negozi in cui trovare di tutto (Nakamise-dori), ma non ha niente a che vedere con le bellezze viste nella zona di Kyoto.
Merita una visita proprio perché in città c’è solo questo tempio ed il Meiji-jingu (di cui parlerò nel prossimo post), ma non aspettatevi meraviglie: io sono rimasto abbastanza indifferente.

Dopo innumerevoli stazioni di metro e slalom tra i pendolari ci siamo guadagnati il meritato riposo. Tappe obbligatorie per la prossima giornata: Shibuya, Omotesando
e Ginza.