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Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

Copertina di "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?"Preso dalla curiosità, avevo comprato qualche settimana fa il romanzo Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip Dick.
Ne avevo già sentito parlare perchè da questo libro è stato ispirato l’indimenticabile Blade Runner di Ridley Scott, che difficilmente sarebbe esistito senza.

La storia è ambientata in un futuro abbastanza lontano (ma non troppo), dove gli umani hanno colonizzato altri pianeti e sulla Terra sono rimasti in pochi, in balia di polveri tossiche. A complicare la situazione l’esistenza di androidi sempre più evoluti: copie quasi perfette di esseri umani che sviluppano una propria volontà e sempre più spesso si ribellano ai propri padroni, decidendo di scappare e confondersi in mezzo agli uomini sperando di riuscire a condurre un’esistenza comune.

E’ qui che entra in ballo il protagonista del libro, Rick Deckard, un cacciatore di taglie che ha il compito di "ritirare" questi androidi ribelli riconoscendoli in mezzo agli umani.
Ovviamente il suo lavoro non si rivelerà facile, in una società ricca di situazioni assurde ma non impossibili, senza dimenticare tutte le implicazioni psicologiche della vicenda. E’ giusto o no eliminare dalla circolazione questi androidi? Meritano di vivere come gli esseri umani o sono semplici macchine?

Il romanzo è scritto bene e si legge facilmente, pensavo fosse molto più ostico e mi sono dovuto ricredere. Philip Dick si rivela comunque uno scrittore fuori dal comune, che ha avuto non pochi problemi con le droghe e che rivela numerose paranoie mentali.. ma difficilmente sarebbe riuscito a scrivere un lavoro simile se fosse stato normale!

Una lettura essenziale per tutti gli appassionati di fantascienza, che consiglio anche a chi è incuriosito dalla trama o ha apprezzato Blade Runner.

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Un commento a “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”

  1. Bello, effettivamente. Freddo, distaccato…..Deckart come un Marlowe postatomico!……Non è il miglior libro di Dick, ma rientra “nella prima fascia”. Se ti (vi) è piaciuto questo, proseguite con “Le tre stimmate di Palmer Eldrich” e “Un oscuro scrutare” (o “Scrutare nel buio” come era stato intitolato da NORD), che sono i due capolavori del periodo “droghiero”……Del Dick più semplicemente fantascientifico non dovete mancare “The man in the high castle”, “Mr Lars, sognatore d’armi”, “Ubik”….. Ci sarebbe molto da dire sulle differenze fondamentali tra “Do androids dream….” ed il film che ha ispirato: ad esempio, PERCHE’ Deckart ritorna in pista per catturare quei quattro ultimi androidi, quando se ne era già andato dalla polizia? …..E PERCHE’ durante il test di “umanità” chiedono al personaggio interpretato da Sean Young cosa avrebbe provato vedendo una donna nuda in posa lasciva su una pelle d’orso?…….E PERCHE’ Deckart accetta di lavorare per lei? Dick fornisce le motivazioni, logiche, a rusposta di queste domande….lo sceneggiatore NO….