Hitman: Absolution
Hitman è la storia di un killer: siete nei panni dell’agente 47, che come nella migliore delle tradizioni si ritroverà solo contro tutti ad inseguire i suoi incubi.
Sorvolando sulla trama che non presenta niente di particolarmente nuovo, Hitman: Absolution è uno stealth game dove otterrete i migliori risultati nascondendovi ai nemici, muovendovi senza farvi notare, e sfruttando l’ambiente circostante a vostro vantaggio mentre tutto il resto del mondo è impegnato in una caccia all’uomo.
Avrete i vostri bersagli, ma le uccisioni fondamentali che dovrete portare a termine per forza sono veramente poche. Complice un sistema di punteggio che vi premia per essere invisibili, Hitman è realizzato veramente bene se amate il genere stealth.
L’azione si svolge in un mondo a metà tra un film di Tarantino ed un libro di Lansdale: aspettatevi sparatorie, personaggi improbabili, deserti e città sporche, con ogni livello intervallato da cutscenes veramente ben fatte.
Quindi vale la pena giocarlo? Sì, ma non è un capolavoro.
Per quanto possa essere ben realizzato, il gameplay di Hitman è ripetitivo e alla lunga tutto si regge solo grazie allo sviluppo della storia. Tutto si riassume nel distrarre i nemici e attaccarli senza farsi notare, quindi nascondere il corpo e procedere oltre. Ci sono delle varianti, ma sono comunque poche e rare. Alcune non sono male, come la possibilità di attaccare vestiti da spaventapasseri dei nemici che perlustrano un campo di grano, nascondendosi in piena vista… ma sono eccezioni legate ad alcuni specifici livelli.
La longevità è leggermente aumentata dalla presenza dei contratti, una modalità aggiuntiva che vi consente di rigiocare le scene per scoprire tutti i modi in cui potevano essere affrontate, ma serve solo a ritardare di qualche ora l’abbandono del gioco.
Giudizio comunque sufficiente: è stata un’occasione trovarlo in regalo per gli abbonati Gold su Xbox.