Neuromante
L’acquisto del Kindle mi ha fatto tornare la voglia di leggere come non era mai successo in questi ultimi anni.
È così che durante le ferie estive ho scoperto l’esistenza di Neuromante di William Gibson, un romanzo del 1984 universalmente riconosciuto come il manifesto del cyberpunk.
Ero stato avvisato dal buon Gg della complessità, ed in effetti non è stata una lettura così scorrevole come speravo: il libro è ostico e non sempre facile da seguire.
La storia è quella di Case, un hacker in rovina che ha il sistema nervoso danneggiato e non riesce più a collegarsi al cyberspazio. Cercando una cura, si imbatte in una serie di personaggi più o meno loschi che lo porteranno dal Giappone agli Stati Uniti passando per Instambul e lo spazio, in un mondo dominato da mercenari e intelligenze artificiali.
Leggendo Neuromante la cosa che mi ha colpito di più sono i continui collegamenti con la fantascienza più recente. I fratelli Wachowski hanno attinto a piene mani da questo libro per costruire il mondo di Matrix, ed è facile trovare siti che ne spiegano le somiglianze: si parla della Matrice, di collegamenti neurali, c’è Zion con i comandanti rastafariani, ci sono telefoni che squillano controllati da computer, e in più il personaggio femminile di Molly ha molti elementi in comune con Trinity e lo stesso Case è una sorta di Neo.
Da leggere? Se amate la fantascienza e il cyberpunk assolutamente sì.
Neuromante fa parte della “Trilogia dello Sprawl” insieme a “Giù nel cyberspazio” e “Monna Lisa Cyberpunk” (che devo ancora leggere). Non è un romanzo semplice, ma se le realtà alternative non vi spaventano e volete capire da dove è nato Matrix non aspettate oltre: è il libro per voi.